INTESA GOVERNO-MICROSOFT PER SICUREZZA INTERNET
Il Ministero delle Comunicazioni e Microsoft Italia hanno siglato
un’intesa per rendere internet più sicuro, soprattutto per i minori.
L’obiettivo del protocollo è realizzare “una cooperazione nell’area
della sicurezza delle reti e dei sistemi informativi”. Sarà costituito
un gruppo di lavoro misto che avrà il compito di definire azioni
congiunte per la protezione delle reti, per la lotta al crimine
telematico e per formare nel Paese una “cultura” della sicurezza
informatica.
UE: DATI BIOMETRICI SUI VISTI NEL RISPETTO DELLA PRIVACY
L’inserimento
dei dati biometrici nei permessi di soggiorno e nei visti rilasciati a
cittadini extracomunitari deve essere fatto nel rispetto dei principi
generali della protezione dei dati. Lo sottolineano i Garanti europei
della privacy, che hanno espresso perplessità sulla proposta di creare
un database dei visti centralizzato a livello europeo, il cosiddetto
Vis, Visa information system, da affiancarsi al Sis (Sistema di
informazione Schengen) e a Eurodac (il database contenente informazioni
sulle richieste di asilo, con le impronte digitali dei richiedenti).
MICROSOFT E AMAZON INSIEME CONTRO LO SPAMMING
Le due aziende hanno avviato una collaborazione per combattere contro
le truffe online. In particolare Microsoft e Amazon hanno avviato una
causa congiunta nei confronti della canadese Gold Disk Canada,
considerata responsabile dell’invio di milioni di messaggi di posta
elettronica che contenevano i marchi contraffatti di diverse società,
fra le quali Amazon.com e Hotmail.com. Le due società stanno
collaborando alla realizzazione di una soluzione tecnica che renda
difficoltoso l’invio di mail spazzatura o fraudolente ai consumatori.
Microsoft, inoltre, ha avviato nove cause legali contro spammer, tra i
quali un’azienda di web hosting che fa promozione tramite posta
elettronica. L’azienda di Redmond ha dichiarato di avere superato le
cento cause legali contro gli spammer, di cui oltre settanta in corso
negli Stati Uniti.
E’ ITALIANO IL PRIMO COMPUTER CHE RISOLVE LE PAROLE CROCIATE
E’ nato in Italia, all’università di Siena, il primo prototipo di
computer enigmista, in grado cioè di risolvere i cruciverba andando a
cercare le risposte su internet servendosi dei motori di ricerca.
Ideatori del progetto sono Marco Gori e Marco Ernandes. Per il momento
il programma enigmista funziona soltanto in lingua inglese.
BOLLINO ROSSO PER I VIDEOGAME VIOLENTI
Per consentire una maggiore tutela di protezione per gli utenti più
giovani, le aziende produttrici di videogiochi saranno obbligate a
stampare sulla copertina l’età consigliata e simboli che indichino i
temi trattati. Nel corso dell’Advisory Board europeo per i videogiochi
di Roma, il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri ha
dichiarato di avere allo studio una normativa che permetterà di
armonizzare al contesto italiano il codice di salvaguardia europeo Pegi
(Pan European Game Information), già in uso in molti paesi Ue. Le
aziende aderenti al Pegi sono obbligate a stampare sulla copertina dei
videogiochi una serie di informazioni sul prodotto. Il rappresentante
per l’Italia nell’Advisory Board, Roberto Genovesi, ha annunciato la
disponibilità ad attuare nuove iniziative in ambito nazionale ed
europeo per diffondere nei luoghi di aggregazione giovanile la
conoscenza del codice Pegi.
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AL BRAND PIACE LA PUBBLICITA’ ONLINE
Da una ricerca elaborata da Dynamic Logic per la European Interactive
Advertising Association (Eiaa) emerge che la pubblicità online sia
utile per aumentare la notorietà del brand e la propensione
all’acquisto. La ricerca ha analizzato le risposte di oltre 160.000
persone in tutta Europa. Le campagne online hanno generato una crescita
della brand awareness del 5,4% e hanno contribuito alla crescita di
altri dati: ricordo del messaggio (45,3%), associazione messaggio
(21,6%), propensione alla marca (5,6%), propensione all’acquisto
(4,9%). Eiaa è l’organizzazione commerciale pan-europea che rappresenta
i fornitori di media interattivi.
BLOGGER IRANIANI CONTRO LA CENSURA
In Iran i navigatori fanno rinascere i giornali chiusi dal regime sotto
forma di blog. In rete sono già state pubblicate versioni ridotte dei
giornali riformisti “Emrooz”, “Rooydad” e “Baamdad”. Il governo cerca
di correre ai ripari studiando una intranet che dovrebbe impedire
l’accesso alla rete mondiale. Gli internauti iraniani potrebbe aggirare
le maglie della censura inviando le notizie tramite mail.
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